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MORRO D'ALBA

Curtis e poi Castrum, prende l'attuale nome nel 1862 dopo l'unità di Italia per distinguerla da altre località omonime.

Un insediamento di antica data testimoniato da ritrovamenti di resti di ville romane, citata da Federico I "Il Barbarossa" e base delle sue milizie durante l'assedio di Ancona e dal ritrovamento della moneta aurea recante l'unica effige di Re Teodorico (ora esposta al museo nazionale di Roma).

Da non perdere: una passeggiata lungo "La Scarpa" - rara testimonianza di un completo camminamento di ronda ricoperto nel tempo da civili abitazioni tuttora in uso, la visita al museo "Utensilia" nei sotterranei del castello dedicato alla cultura mezzadrile, il Palazzo Comunale e le sue chiese

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MONTE SAN VITO

I ritrovamenti di manufatti in selce (in particolare il corredo di una sepoltura oggi conservata nel museo preistorico Pigorini di Roma) documentano la presenza di probabili cacciatori in epoca remota. 

Le tracce di un primo insediamento sembrano risalire ai galli senoni nel 4° secolo a.c. Durante il regno di Federico I assume rilevanza tale da divenire sotto diretto dominio dell'imperatore. Nel tempo il castello fu ripetutamente conteso fino ad arrivare ad essere la propagine più meridionale delle "Terre Malatestiane" che edificarono la rocca oggi parte del palazzo comunale. Ma è nel '700 con la costruzione della chiesa collegiata di San Pietro che il borgo assume il profilo che ancora oggi lo contraddistingue. In aggiunta da non perdere la visita al singolare teatro condominiale "La Fortuna" e l'antico frantoio perfettamente conservato che documenta la vocazione del territorio per l'olio di oliva.

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BELVEDERE OSTRENSE

Sorto nel XII° secolo sulle resta dell'antico Castrum Belvideris, il castello lega il suo nome alla invidiabile posizione da cui poter ammirare dalla costa agli Appennini.

Le sue origini medioevali sono ancora evidenti nelle mura castellane e l'impianto del borgo storico conteso nel tempo tra la marca Anconetana, Senigallia e Jesi di cui si conserva l'originale stendardo di San Floriano che gli abitanti usavano portare durante la festa del patrono fino alla città in segno di soggezione.  

Nella visita al borgo da non mancare il palazzo comunale, la cantina nell'ex convento delle clarisse ed il singolare museo del sigillo postale.

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SAN MARCELLO

Inizialmente insediamento monastico dei benedettini, l'allora Monte San Marcello prende i connotati di castello quando nel 1234 si insediano 136 abitanti provenienti da Jesi che cresceranno fino ad ottenere autonomia amministrativa nel XVI secolo. 

Del suo sviluppo tra distruzioni e ricostruzioni, rimangono oggi le mura a sviluppo rettangolare protette da torrioni ora quadrati ora cilindrici. Nel quadro fra tutto spicca il palazzo Marcelli rinascimentale dal particolare portale bugnato ed arricchito dalla loggia a quattro arcate. Il borgo si arricchisce inoltre del teatro comunale "Paolo Ferrari", del ricercato "museo del Telefono", della esposizione permanente dedicata all'artista Sergio Tapia Radic.

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 OSTRA

Di antiche origini romane testimoniate da ritrovamenti ancora visibili nella località "Muracce" fu distrutta dai Visigoti nel 410 d.c.. Si narra che alcuni abitanti fuggiti nell'invasione trovarono riparo sulle vicine colline del monte di Bodio creando l'insediamento di Montalboddo. Nel corso dei secoli fu dominio dell'Esarcato di Ravenna, di Jesi, delle famiglie Paganelli, Malatesta, Montefeltro, Ranieri e Sforza fino a quando nel 1454 gli stessi cittadini si posero sotto l'amministrazione della chiesa. Nel 1881 il consiglio comunale decise di cambiare il nome onorando l'antico nome romano tornando a chiamarsi Ostra.

La città conserva le tracce nelle sua ampia cinta muraria i cui 1200m sono impreziositi da 9 torrioni. La parte alta che fu una volta la rocca è una rete di stradine pittoresche mentre nella parte più bassa trovano sede il Palazzo Comunale con annesso Teatro La Vittoria, la Torre Civica.

In aggiunta ai vini ed olio di oliva (cultivar Raggia in particolare) si producono ottimi mieli artigianali.

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SENIGALLIA

Questo spazio non basta per raccontare la storia della città di Senigallia e di tutte le tracce che la documentano.

Faremmo di sicuro un torto dimenticando di segnalare punti di interesse importanti e suggestivi. 

Vi rimandiamo pertanto al sito istituzionale del comune.

O meglio venite a scoprila voi stessi tra una passeggiata nel centro storico dai portici ercolani alla rocca roveresca, dall'area archeologica sotterranea ai palazzi di piazza Garibaldi.

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